Gabriella Orlando


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L'opera buffa

I personaggi maschili più celebri nel mondo dell'opera buffa


L'opera buffa, o dramma giocoso, di nascita napoletana, raggiunge la massima popolarità nella prima metà del 1700 conseguendo la perfezione con i grandi G. Rossini, G. Donizetti che, esaltando la grande tradizione settecentesca, concludono il genere comico.

G. Rossini dilata le strutture dell'opera conferendo ai lavori comici un'architettura imponente; tema fondamentale dei personaggi è l'inadeguatezza dell'uomo di fronte agli accadimenti, agli imbrogli in cui si trova coinvolto al di fuori della sua volontà.
Le caratteristiche dell'opera rossiniana (solo Mozart può essere paragonato a Rossini) danno all'opera buffa quel respiro universale che i precedenti esempi mai erano riusciti ad avvicinarsi. I personaggi quali don Bartolo e don Basilio (Barbiere di Siviglia), don Magnifico (La cenerentola), sono i rappresentanti del vecchio mondo che scompare.

Dopo Rossini l'unico compositore che ha lasciato capolavori nel genere comico è G. Donizetti, che inserisce il pathos, l'elegia, il sentimento anche nell'opera buffa.
Nell'Elisir d'amore si dispiega, infatti, la miglior vena giocosa fatta di fresca invenzione, di spunti avvolti da malinconico lirismo; contestualmente la brillante vivacità del compositore si dispiega in alcune pagine di grande ironia quale ad esempio la simpaticissima aria "Bella cosa amici cari".
La scrittura vocale presenta elevate difficoltà tecniche, massima velocità di articolazione oltre ad una spigliata e ironica verve interpretativa. La scrittura strumentale, invece, è asciutta, articolata, di un virtuosismo nitido e limpido.


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